Addio al geoblocking: quali sono le novità per l’ecommerce?

I commercianti non potranno più imporre prezzi e condizioni diversi per i consumatori nazionali e per quelli degli altri paesi Ue, indipendentemente dal luogo della loro residenza. Una svolta nell’ecommerce.

Addio al geo-blocking e alle altre forme di discriminazione dei consumatori o restrizioni agli acquisti online in Europa sulla base della residenza. Con 557 voti favorevoli, 89 contrari e 33 astensioni il Parlamento Ue ha infatti dato il via libera definitivo alle nuove norme che mettono fine, per il prossimo Natale, alle limitazioni allo shopping online e che mirano a spingere l’e-commerce. Il provvedimento si applica però solo alla vendita di accessori, servizi (da voli aerei ad auto a noleggio, biglietti di concerti o viaggi), e prodotti non coperti da copyright: restano esclusi invece gli acquisti di musica, video, film, serie tv, e-book, giochi, app e tutti gli altri prodotti digitali protetti dal diritto d’autore.

La norma approvata in via definitiva da Strasburgo impedisce ai commercianti di imporre prezzi e condizioni diverse per i consumatori nazionali e per quelli degli altri paesi Ue, indipendentemente dal luogo della loro residenza o dal Paese che ha emesso la carta di credito o di debito con cui si procede all’acquisto. Si mette così fine al reindirizzamento: quando si trova un’offerta interessante, per esempio, sulla versione francese di un sito internazionale, non si potrà più essere reindirizzati alla versione italiana dove lo sconto o il prodotto non è disponibile. Non c’è però da parte del commerciante l’obbligo di consegna in tutti i Paesi Ue, ma il consumatore si può mettere d’accordo per il ritiro degli acquisti in uno dei Paesi in cui il commerciante è operativo.

Stop anche al blocco degli acquisti una volta arrivati al momento del pagamento, quando sulla base della nazionalità della carta bancaria la transazione viene annullata. Secondo uno studio della Commissione Ue, infatti, nel 2017 il 57% degli europei ha realizzato acquisti online, una percentuale che sale al 68% per gli internauti abituali, mentre un terzo dei consumatori si è rivolto a negozi di un altro Paese Ue. Al contempo solo nel 37% dei tentativi di acquisto da parte di utenti di uno stato membro su un sito web di un altro Paese comunitario è andato a buon fine.

Il nuovo regolamento entrerà in vigore nove mesi dopo la sua pubblicazione, quindi entro fine anno. L’obiettivo, infatti, è che il prossimo Natale gli europei possano comprare i loro regali senza limitazioni geografiche ingiustificate. Restano però fuori dal provvedimento tutti i prodotti digitali coperti da copyright, come ha lamentato anche l’associazione dei consumatori europei, il Beuc. La speranza è che, in occasione della revisione delle misure prevista dopo due anni dalla sua entrata in vigore, si possano togliere le restrizioni anche per video, musica, giochi ed ebook. Inclusi, invece, i servizi digitali senza diritti d’autore quali cloud, firewall, memorizzazione di dati, hosting di siti web.

Condividi e commenta con Facebook

Lascia un commento

Il tuo indirizzo email non sarà pubblicato. I campi obbligatori sono contrassegnati *